Solito rigore negato, ma giustizia è fatta al 90′. Perla di Frisenna. E il pari a Benevento sta pure stretto

Attributi fumanti. Questo Messina non muore mai, anche se l’ennesimo arbitro scandaloso nega un rigore solare. Anche se la traversa strozza l’urlo di gioia, anche se di fronte aveva un Benevento sulla carta più forte, ma di fatto costretto a subire nell’intero secondo tempo la reazione veemente dei peloritani. E alla fine, al 90′, giustizia è fatta (il pari sta pure stretto) con il diamante dalla distanza di Frisenna che ammutolisce lo stadio “Vigorito” tranne la truppa dei tifosi peloritani al seguito impazziti di gioia.

Metà formazione diversa rispetto al match casalingo contro il Crotone. A sorpresa Civilleri dal primo minuto a fare coppia a centrocampo con Giunta. Entrambi nuovi innesti al posto di Franco e Frisenna che Modica fa rifiatare in panchina. Le altre novità: Plescia prima punta, con Zunno a supporto sulla corsia sinistra. Al posto degli squalificati Manetta ed Emmausso ecco Polito e Firenze. Parte dalla panchina anche Rosafio, mentre Modica getta nella mischia in avvio il giovane terzino Salvo al posto di Lia.

Messina che si affaccia subito in area sannita con Zunno che stropiccia il sinistro. Benevento che vuole però incanalare il match, tentando di mettere pressione alla difesa peloritana che comunque regge bene. La prima vera occasione arriva al 22′ con Nardi che fa la barba al palo dalla distanza. La replica del Messina tre minuti dopo con l’imbucata di Civilleri per Ragusa, cross insidioso respinto in corner. Ma alla mezz’ora arriva il gol fortunato del Benevento. Sugli sviluppi di un corner, tiro masticato di Nardi che finisce sul fianco di Lanini. Fumagalli non può nulla.

Il Messina tenta una reazione e lo fa dopo 9 minuti con l’incursione di Zunno in area. Buona giocata e assist che viene “stoppato” con un braccio da Terranova in scivolata. Fallo netto, da calcio di rigore. Sotto gli occhi dell’arbitro che invece, incredibilmente, lascia proseguire.

Sacrosante le proteste, ennesima decisione scandalosa di un arbitro ai danni del Messina dopo le ingiustizie subite mercoledì scorso. Imbufalito il tecnico Modica, Messina che sfiora il pareggio al 41′ sul corner battuto da Firenze. Prima Polito, poi Ragusa non trovano il tap-in vincente a due passi dalla porta.

Nella ripresa soprattutto Messina. Al 53’ dentro Frisenna al posto dell’acciaccato Civilleri. Quattro minuti dopo i peloritani creano una ghiotta occasione. Giunta imbuca per Plescia che si lascia anticipare da un difensore. Insiste il Messina al 60’ con una giocata a “cinque stelle” di Zunno che si incunea in area e con una bordata colpisce la traversa. Peloritani piú pimpanti nella seconda frazione, Benevento compatto a difesa del vantaggio in attesa di spazi in contropiede. Come al 62’ con Lanini che viene liberato alla conclusione ma non imprime forza al pallone.

Modica getta nella mischia anche Rosafio al posto di Firenze, Messina a trazione anteriore alla ricerca del pareggio. Insistono ancora i peloritani al 75’ con la conclusione dal cuore dell’area di Giunta respinta da Paleari. È un monologo giallorosso con un’altra azione pericolosa al 80’ sugli sviluppi di calcio di punizione. Spiovente di Rosafio, la rimette in mezzo Dumbravanu e c’è un sospetto tocco di mano di Nardi, l’arbitro lascia proseguire.

Gioca le ultime due carte il tecnico peloritano: dentro Lia e Luciani per Dumbravanu e Plescia. Alla fine il forcing offensivo del Messina viene premiato. Al 90’ Frisenna si mette in proprio, prende il “macete” e spacca la porta dalla distanza. Traiettoria perfetta che si infila sotto l’incrocio dei pali e regala un pareggio meritatissimo. E che sta pure stretto.

Pianeta Messina