Brodino amaro, beffati (senza stoccatore) dal Potenza in dieci

Non è pugilato. Peccato, perchè ai punti avrebbe vinto il Messina. Ma con i “se” e i “ma” non si va da nessuna parte, soprattutto se produci uno straccio di manovra, porti la palla in area ma non c’è nessuno che la sa mettere dentro. Vecchio peccato mortale, che i peloritani dovranno trascinarsi almeno fino a gennaio, sempre che la società sia brava (senza braccino corto) ad accaparrarsi un vero attaccante.

Oggi il Messina, sia chiaro, avrebbe meritato di vincere. Ma parlare di sfortuna o roba del genere sarebbe sbagliato. Piuttosto scarsa incisività negli ultimi 16 metri. Il primo “squillo” è del Messina. Al 7’ sventola di Fofana, Gasparini vola e sventa il pericolo. Avvio spigliato dei peloritani che al 15’ bussano nuovamente in area avversaria con Balde. Ma l’attaccante giallorosso devolve in beneficenza. Approccio regnante dei peloritani che sorprende gli avversari, il Messina sente il peso delle responsabilità e tira fuori una prestazione gagliarda.

E il Potenza? Lucani più interessati a provare a intimidire i “ragazzini” di Auteri che a creare trame degne di nota. Ma al 35’ arriva il primo sussulto dei lucani. Conclusione dalla distanza di Emmausso, Lewandowski rischia di incartarsi ma sventa il pericolo. Cinque minuti dopo i peloritani tornano a spingere. Catania si invola con la sua falcata da gazzella, rientra sul piede nobile ma il tiro è murato da un difensore.

Poco dopo Grillo con il suo passo rapido si divincola nello stretto e imbecca Fazzi. La doppia conclusione del terzino peloritano è respinta in corner dal portiere. Ed è proprio da questo calcio d’angolo al 43’ che Fofana tutto solo insacca. Il Messina va all’incasso dopo un primo tempo cazzuto.

Nella ripresa cambia il “film” della partita. Il Potenza torna in campo con un piglio diverso. Al 49’ Di Grazia prova a “spaccare” la porta dalla distanza. Lewandowski può solo osservare e pregare che la sfera termini fuori. Preghiera ascoltata, il Messina si salva. Gli ospiti continuano a tessere la loro tela poco dopo. È ancora Di Grazia a guidare l’assalto al pari. L’attaccante lucano si incunea e prova a ingannare l’arbitro con un tuffetto in area, ma il direttore di gara è ben posizionato e non ci casca.

Con questo atteggiamento spregiudicato il Potenza lascia il fianco scoperto. E al 55’ il Messina prova a “banchettare” tra le praterie scoperte nella metà campo avversaria. Grillo imbecca Fazzi, che sente “odore” di Natale e fa un regalo in anticipo calciando alle stelle. Il tecnico Auteri inserisce nuovi “soldati” per portare a casa questa battaglia, dentro Marino e Iannone.

L’attaccante peloritano si rende subito protagonista, sposta palla d’esterno e chiude sul primo palo. Gasparini si accartoccia e fa sua la sfera. Passano i minuti e il Potenza va in preda all’ansia del pari che non arriva. I lucani si sbilanciano, ma perdono misure e lucidità. Il Messina porta il match sui binari preferiti, difesa compatta e ripartenza tra le praterie lasciate scoperte. Come al 68’ quando Balde borseggia un pallone di platino e imbecca Iannone. L’attaccante peloritano è steso da Rillo, l’arbitro non ha dubbi ed estrae il rosso.

Ma il calcio è strano e quando non metti il lucchetto al match rischi brutte sorprese. E al 74’ il Messina si fa beffare. Del Sole si infila tra le maglie di Marino e Fazzi, entra in area e con il mancino chiude all’angolino. Una doccia gelata nella già fredda domenica al “Franco Scoglio”.

Il finale si trasforma in un mini assalto giallorosso all’area lucana, con qualche occasione tra i piedi dei peloritani, ma in pieno recupero per poco non ci scappa la beffa con un contropiede micidiale del Potenza. Belloni grazia il Messina che almeno evita il tracollo.

Pianeta Messina