Torino, il bomber-tifoso a vita del Messina. “Lo Monaco mastica calcio dalla mattina alla sera” 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 29 Giu, 2014 I gol li faceva a grappoli e in quei tre anni indimenticabili ne ha incorniciati 58, tra campionato, Coppa Italia e play off. Perchè Vittorio Torino, oggi 41enne, il mestiere di bomber lo faceva a suon di reti, soprattutto a Messina, la formazione con la quale ha segnato di più nella sua carriera. E non a caso, ancora oggi, Torino confessa che oltre al Napoli, squadra della sua città, lui tifa solo per il Messina. “Con i tifosi del Messina e con la città che mi ha adottato in quegli anni – dice subito Torino – ho un legame che resterà indelebile. Sarò sempre un tifoso del Messina, questo è certo. Anzi spero di venire a vedere qualche partita del prossimo campionato, mi piacerebbe rivedere tanti amici che ho lasciato e con i quali mi sento spesso”- – Vittorio, le due cose più belle di quegli anni e il ricordo più amaro che vorresti cancellare? “I ricordi belli sono così tanti che potrei parlare fino a domani. La prima cosa che mi viene in mente? Facile, la promozione in Serie B in quella finale play off con il Catania. Poi il gol che ho fatto a Palermo. E’ stata una vittoria storica, il Messina non vinceva alla “Favorita” da 40 anni. La cosa più brutta, invece, la sapete. Quel rigore sbagliato ad Avellino. Ma nel calcio può capitare, mi è dispiaciuto solo che alla fine a pagare sono stato soprattutto io”. – Vuoi dire che quella cessione allo Spezia non te l’aspettavi? “Dico solo che mi sarebbe piaciuto restare a Messina. Per quella maglia ho dato tanto e con quella maglia sono stato promosso in Serie B. Però adesso, a distanza di tanti anni, è meglio non parlarne più. A me basta sapere la verità su quanto accaduto e ho la coscienza a posto”. – Il fatto che tu sia ancora tanto amato dai tifosi, significa che la gente aveva capito tutto? “Ho lasciato solo bei ricordi, tutto qui. Con i tifosi e con il Messina calcio sono stato sempre una persona onesta e dopo quel rigore parato ad Avellino, credetemi, ho sofferto tanto, ho anche pianto. I tifosi l’hanno capito e mi hanno ripagato con un grande affetto che non si è esaurito neanche dopo la mia cessione. Questo mi riempie di felicità”. – Non hai mai smesso di seguire a distanza le sorti del Messina. Oggi, dopo gli ultimi anni bui tra i dilettanti, il Messina è tornato a galla. Te la senti di azzardare un ritorno in B nel giro di pochi anni? “Lo Monaco mastica calcio dalla mattina alla sera e le due promozioni di fila dimostrano che questa società è ambiziosa e ha le idee chiare. Dispiace che non c’è ancora il grosso seguito di tifosi che c’era un tempo, però le delusioni di questi ultimi anni sono state tante. Sono comunque straconvinto che le gente tornerà allo stadio come una volta. E’ vero, il Celeste aveva il suo fascino, era più facilmente raggiungibile. Però il San Filippo è un grande stadio, il calcio è cambiato ed è più normale che si continui a giocare lì per tornare ai massimi livelli. Ripeto, credo che con i primi risultati positivi nel prossimo campionato, i tifosi torneranno in tanti allo stadio”. PIANETA MESSINA Share