PECCATO DI PRESUNZIONE. LO MONACO, I TIFOSI NON TI VOGLIONO PIU’. AVANTI UN ALTRO 7 by Pianeta Messina in Cat.1 — 31 Mag, 2015 C’è un senso di vuoto. E di rabbia. Quasi un lutto. Allora è meglio contare fino a dieci e misurare le parole. Finora siamo stati zitti, per amore del Messina. Ma oggi due paroline vanno dette. Solo due. E l’avremmo dette anche in caso di salvezza. Sempre per il bene del Messina. Il campo ci ha detto che questa squadra – costruita male e rifinita peggio sotto la supervisione di Pietro Lo Monaco – non era competitiva per restare tra i professionisti. Lo dicono i numeri (solo 6 vittorie su 38 partite, tutte le altre hanno fatto meglio) che nel calcio sono la Cassazione. E il primo a capire che questo Messina avrebbe faticato a salvarsi è stato il signor Grassadonia che più di un “messaggio” trasversale, già la scorsa estate, l’aveva lanciato alla società. Tutto inutile. Si è perseverato in maniera quasi diabolica, con una buona dose di presunzione e fatalismo che facevano comodo. E se quella salvezza tranquilla, che il patron ci aveva promesso, iniziava a scricchiolare, la colpa era sempre di qualcun altro. Prima di Grassadonia, che non ha saputo trasmettere alla squadra il giusto entusiasmo, poi degli stessi calciatori (da lui scelti insieme al ds Ferrigno e poi con Pagni) tacciati di scarsa tempra, senza poi dimenticare gli strali contro il Comune, gli imprenditori messinesi e buona parte dei tifosi che non hanno affollato il San Filippo. Dimenticando, però, che con un profilo così basso (la salvezza) e una squadra al risparmio che non ha mai convinto, era difficile aspettarsi più dei “soli” tremila tifosi allo stadio. Altrove, comunque, con squadre più attrezzate, il trend è stato lo stesso. Ora, dopo una retrocessione così cocente e umiliante, è inevitabile tracciare una linea. Lo Monaco, è giusto ricordarlo, ha avuto il merito di riportarci tra i professionisti. Ora, però, ci ha fatto ripiombare dove ci ha preso. Quindi siamo pari. Ma con una macchia in più. In Serie D, caro Lo Monaco, ci eravamo finiti senza retrocedere sul campo. Ora, signor presidente, ha tutto il diritto di togliere il disturbo e noi il diritto di ricominciare tra i campi polverosi anche senza di lei che in questa città non ha più creduto. Ma oggi, a non credere più in lei, sono tutti i tifosi che quest’estate hanno firmato una cambiale in bianco. E se qualcuno busserà dalle sue parti, faccia la cosa più giusta e gli dia il Messina con tutti i debiti e nulla a pretendere. A partire da oggi, senza indugi. Conviene anche a lei che punta a piazze più stimolanti, dove lei ritiene si possa fare calcio. Ci lasci quindi marcire in Serie D e ceda la mano, come ci ha detto più volte. E alla storia del ripescaggio, caso mai, ci penseranno altri. E non li faccia scappare, così risparmia anche i soldi per la richiesta. PIANETA MESSINA Share